Il Madrigale nel Cinquecento diventa la forma di componimento vocale polifonico colto più diffusa. È un genere che nasce dalla fusione tra la chanson franco-fiamminga e la frottola quattrocentesca, grazie anche all’influenza di alcuni musicisti, come Jaques Arcadelt e Cipriano De Rore, di origini franco-fiamminghe, che si stabilirono in Italia.

Nel programma del concerto abbiamo perciò messo a confronto le composizioni di questi autori più noti con quelle di due fratelli udinesi, di una generazione più giovani, Giovanni Battista e Bernardo Mosto. Essi discendono infatti da un’importante famiglia di musicisti di Udine e suonavano, assieme al padre e altri due fratelli, nei “piffari” della città; non mancarono di distinguersi presto a livello internazionale come strumentisti e compositori e spesso soggiornarono anche a Venezia, dove Giovanni Battista fu allievo del primo organista di s. Marco, Claudio Merulo, e lì pubblicò tutti i suoi libri di madrigali. Lo stesso Orlando di Lasso, mentre era maestro di cappella del duca di Baviera Alberto V, nel 1568, molto probabilmente ingaggiò come strumentisti anche i fratelli Mosto per i festeggiamenti in onore del matrimonio del figlio del duca, Guglielmo V, e lì inoltre presentò i madrigali di Maddalena Casulana (tra cui “0 Notte”, presente nel programma), raro caso di musicista donna la cui fama è sopravvissuta nei secoli.

Claudio Monteverdi è il più noto musicista coetaneo dei Mosto e, molto probabilmente, la fama e la forza innovativa dei suoi madrigali influenzarono la produzione anche dei due fratelli: il madrigale “Ardo si, ma non t’amo” su testo del Guarini, musicato da ben cinquantotto musicisti diversi, è peraltro il testo che ha ispirato il maggior numero di madrigali di tutti i tempi.

Concludono il programma due composizioni dei giorni nostri che guardano al ‘500: una del compositore danese M. Lauridsen che si rifà al testo di un madrigale di Monteverdi mantenendo un linguaggio musicale contemporaneo, l’ultima è invece una rielaborazione “in stile di madrigale” di un noto testo di una hit rock del ‘900.

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